A New York esistono quattro Broadway – una a Queens, una a Brooklyn, una a Manhattan e una a Staten Island – più una lunga serie di vie minori chiamate East Broadway, West Broadway oppure Old Broadway. E tutto questo perché Broadway significa semplicemente «strada larga».
Tuttavia, per antonomasia, la Broadway che non ha bisogno di ulteriori denominazioni accessorie o di spiegazioni disambiguanti, è la strada che attraversa interamente il borough di Manhattan, dall’estremità meridionale del Bowling Green fino a quella settentrionale del Broadway Bridge. Oltre tale punto Broadway attraversa il Bronx e poi lascia la città per entrare nella contea di Westchester. Qui attraversa diverse città prima di diventare una strada nazionale, la New York-Albany Post Road, e proseguire a nord fino alla capitale dello Stato di New York, Albany.
È però solo una piccola parte di questa via che è passata alla storia come epicentro culturale di prima grandezza e addirittura, per traslazione, come definizione di un genere musical-teatrale. È quel tratto attorno a Times Square – tra i primi di tutti gli Stati Uniti ad esser stato servito dall’energia elettrica e per questo soprannominato Great White Way – che fin dall’Ottocento fu la sede prescelta per i teatri. E che a tutt’oggi conta non meno di 40 teatri da almeno 500 posti ciascuno.
Qui è nato e si è sviluppato il genere della musical comedy, meglio conosciuto come musical. Un tipo di spettacolo completo – musica, parola, danza, scenografia ed illuminotecnica – che ha visto nel particolare rapporto fra testo (ricco di immagini e di stimoli ritmico-fonetici) e musica (tesa a valorizzare la duttilità metrica e la sonorità della lingua inglese) le ragioni di un successo travolgente. La fortuna del musical, così, è spesso dipesa – e ancora oggi in buona parte dipende – dalla memorabilità di alcune sue parcelle di musica e testo, di alcuni suoi song.
Semplici canzoni, quindi, che in quanto temi di successo hanno travalicato il ristretto ambito della scena, hanno sorpassato gli argini delle situazioni che le hanno generate per entrare nella vita concreta delle persone e cristallizzarsi come oggetti culturali di una popolazione, di una nazione, di un’epoca.
Questo – prima ancora che nuova linfa per la classica o germoglio essenziale per il jazz – sono state le musiche di George Gershwin e di Cole Porter. Nate, e non poteva essere altrimenti, in quella via di New York dove ogni attore, musicista o cantante aspira alla celebrità per raggiungere il mondo.
Alessandro Lucchetti · pianoforte
Compositore e pianista bresciano, ha iniziato gli studi musicali nella sua città per poi concluderli presso il Conservatorio Verdi di Milano. Tra i fondatori della corrente denominata Neoromantica, è impegnato da anni nella ricerca sulla fusione dei generi e delle culture musicali: jazz, rock, musica orientale e afro-americana.
Sue composizioni sono eseguite in varie importanti manifestazioni, festivals e sedi concertistiche come la Biennale di Venezia, il festival della WDR a Berlino e Colonia, il festival di Bath, il festival del Reno a Düsseldorf, l’Opera di Darmstadt e la Settimana di musica contemporanea di Varsavia.
Dal 1987 al 2001 ha svolto un’intensa attività concertistica e discografica in duo pianistico con Pinuccia Giarmanà, con cui ha tenuto innumerevoli concerti e pubblicato dischi con opere di Busoni, l’integrale di Chabrier, l’integrale di Grieg e opere di Messiaen.
Dal 1989 è docente presso il Conservatorio Luca Marenzio di Brescia mentre le sue composizioni sono edite da Ricordi e Sonzogno.
Gianni Alberti · clarinetto · saxofoni
Diplomato in clarinetto e saxofono presso il Conservatorio di Brescia, si è perfezionato con il clarinettista Richard Stoltzman presso l’Accademia musicale Umbra. Ha collaborato con le orchestre Teatro La Fenice di Venezia, I Pomeriggi Musicali di Milano, Filarmonica Arturo Toscanini e Nazionale della RAI di Torino.
È stato invitato a partecipare a varie rassegne quali I concerti della Fenice, Festival Nuove Sincronie, Festival delle Dolomiti, Heinerfest Darmstadt, Frankfurt Musikmesse e I concerti del Quirinale. Recentemente ha collaborato con l’attore Antonio Albanese in Buffaopera, spettacolo con musiche di Luca Francesconi e testo di Stefano Benni.
Ha all’attivo numerosi dischi e concerti in Italia e all’estero.
Il 17 e 18 novembre 2006 ha suonato in qualità di solista presso il castello Odescalchi di Bracciano per il matrimonio di Tom Cruise e Katie Holmes.
È docente di Saxofono presso il Conservatorio Marenzio di Brescia.
Programma
George Gershwin 1898–1937
But Not For Me
Embraceable You
Fascinating Rythm
Someone To Watch Over Me
I’ve Got A Crush On You
I Got Rythm
They Can’t Take That Away From M
I Loves You, Porgy
Liza
Swanee
Oh, Lady Be Good
‘S Wonderful
Cole Porter 1891–1964
In The Still Of The Night
It’s De-lovely
I Get A Kick Out Of You
What Is This Thing Called Love
Begin the Beguine
Every Time We Say Good-bye
Let’s Do it
Why Don’t You Behave
My Heart Belongs To Daddy
Find Me A Primitive Man
Kate The Great
Give Him The Oo-la-la