Appunti musicali
Il concerto ripercorre alcune delle somme pagine vocali dei due giganti della musica russa: Mikhail Glinka e Piotr Tchaikovsky. Nella prima parte del concerto, accanto alle romanze in russo, verranno eseguite alcune composizioni di Glinka in italiano (“Alla cetra”) e francese (“Le baiser”). Nella seconda parte sarà interamente dedicata alle romanze di Tchaikovsky, con un intermezzo operistico, costituito dalla celeberrima scena della Contessa dall’opera “La dama di picche”. Glinka approda in Italia nel 1830, stabilendosi a Milano, città nella quale, grazie ai contatti con i già affermati Bellini e Donizetti, avviene l’emancipazione del giovane compositore da uno stile ancora “scolaresco” verso quel melodismo che lo contraddistinguerà, frutto di un singolarissimo innesto del belcanto italiano sul canto popolare della sua terra natia.
Difficile sopravvalutare l’importanza della produzione vocale di Glinka, postosi da progenitore della scuola vocale russa, per il successivo dipanarsi di una tradizione che, prosperando sugli sforzi di tutti i maggiori compositori russi dell’Ottocento, fruttificherà ancora nell’inoltrato Novecento, con le composizioni di Shostakovich e Sviridov.
Le romanze di Glinka, autentici acquerelli musicali, sono opere di rara intimità. Costituiscono infatti una sorta di diario del compositore, la sua autobiografia cantata, con le sue letizie e i suoi lutti, con i suoi tormenti per il tradimento della moglie e con il suo gaudio per il ritrovato amore con Ekaterina Kern, figlia della musa di Pushkin, il grande poeta tanto caro al nostro.
Diverso è il caso delle romanze di Piotr Tchaikovsky, che ai languidi e salottieri acquerelli di Glinka sostituisce dei drammatici oli su tela, dialoganti con la sua produzione sinfonica ed operistica. Ciò nonostante, lo stesso compositore riconosce il suo strettissimo legame con Glinka quando, in una lettera indirizzata al suo editore Jurgenson afferma “io sono una creazione di Glinka”. A questo legame non può che giovare l’amore che Tchaikovsky nutre per l’Italia (tant’è vero che termina la stesura della “Dama di Picche” a Firenze) e la sua tradizione operistica.
Come nel caso del suo grande predecessore, la produzione vocale accompagna Tchaikovsky dalle sue prime esperienze di composizione risalenti agli anni ’50, fino al 1893, anno della stesura dell’ultimo ciclo vocale (op.73) e, fatalmente, della morte del compositore. Nelle romanze di Tchaikovsky troviamo una vastissima palette di colori e generi musicali: dalla romanza lirica alla mazurca, dalla ballata alla serenata, dal monologo tragico-psicologico alle canzoni per bambini. Laddove nelle romanze di Glinka il ruolo dell’accompagnamento pianistico rimane modesto, fungendo soprattutto da telaio armonico, nelle opere vocali di Tchaikovsky esso acquisisce una sua indipendenza, slanciandosi in ampi introduzioni e code.Più volte, come avviene nelle celeberrime romanze sulle poesie di Rathaus, Tchaikovsky non “accompagna” la poesia attraverso un percorso quasi-filologico che porta nell’intimo dell’ispirazione poetica originale, ma la trascende, elevando il suo individuale lamento al grado di un monumentale compianto sulla sorte dell’uomo.
Julia Gertseva · mezzosoprano
Nata a Leningrado, ha conseguito il massimo dei voti nel Conservatorio Rimsky-Korsakov studiando canto, direzione corale e pianoforte. All’età di 18 anni entra nella compagnia del Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo, dove canta le principali parti di mezzosoprano.
Dal 2004 Julia debutta con Carmen di Bizet alla Scala di Milano, come pure inTannhäuser, diretto da Zubin Mehta. Seguono numerose collaborazioni con Zubin Mehta: a Tel Aviv (Don Carlo, La Forza del Destino, Alexandr Nesky e Carmen al Maggio Musicale). Il ruolo di Carmen spicca nella carriera della cantante e diventa il suo «cavallo di battaglia».Ha interpretato questa parte in tanti teatri nel mondo: Bavarian Staatsoper, Staatsoper di Dresda, Teatro Regio di Torino, Royal Opera House di Muscat, Tokyo, Mariinsky di San Pietroburgo e tanti altri. Per l’interpretazione del ruolo di Carmen, Julia ha ricevuto il Premio Internazionale di Gianni Poggi.
Julia canta Dalila in Samson et Dalila, collaborando con il tenore José Cura. Canta Charlotte nel Werther alla Wiener Staatsoper, collaborando con Andrea Bocelli e in altri teatri con registrazione su CD (DECCA). Canta in Boris Godunov al Teatro Reale di Madrid, alla Fenice e al Maggio Musicale con il M. Bychkov. Al Teatro Bellini di Catania canta in Alexandr Nevsky e nella Gioconda. Seguono tante altre apparizioni in La Dama di Picche, nel Requiem di Verdi in molti Teatri importanti. Il repertorio della cantante include più di 40 ruoli nelle opere liriche.
Risiede con la famiglia a Lugano dove insegna canto.
Georgij Stepanov · pianoforte
Nato a Bologna da genitori russi, Georgij Stepanov è cresciuto in Russia per tornare in Italia all’età di 16 anni, stabilendosi a Milano, città nella quale ha studiato pianoforte con Valentina Berman. Laureatosi in storia dell’arte presso la University College of London, ha in seguito intrapreso un percorso di studi in pianoforte nella classe di Nora Doallo al Conservatorio della Svizzera Italiana. Da sempre appassionatissimo di musica classica, Georgij nutre un intimo e nostalgico amore per la musica vocale della sua madrepatria. Risiede a Lugano con la sua famiglia.
Programma
Mikhail Ivanovich Glinka 1804-1857
“Non tentarmi senza bisogno…”, versi di E. Baratynsky
“Nel cuore arde il desiderio”, versi di A. Pushkin
“Alla cetra”, versi di Giovanni Fantoni
“Il zeffiro notturno”, versi di A. Pushkin
“Come’è dolce star con te…” Versi di P. Rindin
“Pour un moment”, versi di S. Golitsyn
“Le Baiser”, versi di S. Golitsyn
“A lei”, versi di A. Mitskevich, traduzione di S. Golitsyn
“Ah, quand’avessi saputo”, antica canzone zingara
“Sono qua, Inesilia”, versi di A. Pushkin
Piotr Ilyich Tchaikovsky 1840-1893
“Vorrei in una sola parola…”, versi di L. Mei
“Non una parola, o amico”, versi di A. Pleschcheyev
“Non, soltanto colui che sa…” versi di J. Goethe
“La canzone della zingara”, J. Polonsky
La scena della contessa dall’opera “La Dama di Picche”
“Serenade”, versi di P. Collin
“Ninna nanna”, versi di A. Maykov
“Non er’io come l’erba nella prateria?”, versi di I. Surikov
“Era all’alba della primavera”, versi di A. Tolstoj
“Pimpinella”, canzone fiorentina, trad. di P. Tchaikovsly
“Regna il giorno?”, versi di A. Apukhtin