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Enderle Trio

Lunedì 5 ottobre 2015


Due brani dell’immortale Wolfgang Amadeus fanno da cornice ai due compositori polacchi più importanti del XX secolo, Lutosławski e Penderecki. Il caso della Polonia nel secondo dopoguerra è di enorme interesse nella storia: nonostante le imposizioni del regime sovietico, dagli anni ’50 la musica polacca seppe ritagliarsi uno spazio di autonomia, spesso esibito come simbolo di fiera indipendenza, artistica e non solo, rispetto all’ingombrante vicino. 

I musicisti dotati di forte personalità e di vero talento, Lutosławski e Penderecki su tutti, da un lato erano sorprendentemente aggiornati sulle novità dell’avanguardia occidentale, dall’altro guidavano essi stessi tale avanguardia. Bukoliki, del 1952, è ancora influenzato dal folklore nazionale, pur assunto da Lutosławski con un certo distacco, mentre Capriccio, scritto per il grande violoncellista Siegfried Palm nel 1968, contiene le ardite sperimentazioni, tipiche di Penderecki, sul suono degli archi, sulla scrittura musicale e sui procedimenti aleatori.


Enderle Trio 

Il Trio Enderle di Zurigo è un piccolo segreto di qualità eccezionale. Composto da Matthias e Wendy Enderle, conosciuti entrambi quali membri del rinomato Carmina Quartett, e dalla loro figlia Chiara Enderle, il Trio convince grazie alla loro naturale empatia musicale e al loro instancabile virtuosismo. Accanto all’attività concertistica con la musica da camera, Matthias e Wendy Enderle insegnano entrambi alla «Zürcher Hochschule der Künste» di Zurigo. 

Chiara Enderle (1992) ha vinto il primo premio della rinomata Witold Lutoslawski International Cello Competition e suona regolarmente quale solista in Europa e negli USA. La collaborazione della famiglia Enderle quale trio musicale inizia in ambito privato, ma prende ben presto una forma pubblica. 

La continua comunicazione tra musicisti della stessa famiglia, appartenenti a due generazioni, offre un’esperienza di ascolto unica.

Due brani dell’immortale Wolfgang Amadeus fanno da cornice ai due compositori polacchi più importanti del XX secolo, Lutosławski e Penderecki. Il caso della Polonia nel secondo dopoguerra è di enorme interesse nella storia: nonostante le imposizioni del regime sovietico, dagli anni ’50 la musica polacca seppe ritagliarsi uno spazio di autonomia, spesso esibito come simbolo di fiera indipendenza, artistica e non solo, rispetto all’ingombrante vicino. I musicisti dotati di forte personalità e di vero talento, Lutosławski e Penderecki su tutti, da un lato erano sorprendentemente aggiornati sulle novità dell’avanguardia occidentale, dall’altro guidavano essi stessi tale avanguardia. Bukoliki, del 1952, è ancora influenzato dal folklore nazionale, pur assunto da Lutosławski con un certo distacco, mentre Capriccio, scritto per il grande violoncellista Siegfried Palm nel 1968, contiene le ardite sperimentazioni, tipiche di Penderecki, sul suono degli archi, sulla scrittura musicale e sui procedimenti aleatori.



Programma

W.A. Mozart 1756–1791
Duo, KV 423 per violino e viola in sol maggiore (1783)
Allegro, Adagio, Rondeau. Allegro

W. Lutoslawski 1913–1994
«Bukoliki» (1952) per viola e violoncello
Allegro vivace, Allegretto sostenuto, Allegro molto, Andantino, Allegro marciale 

K. Penderecki 1933*
«Capriccio per Siegfried Palm» (1968) per violoncello solo

W.A. Mozart 
Divertimento KV 563 per violino, viola e violoncello in mi bemolle maggiore (1788)
Allegro, Adagio, Menuetto, Andante, Menuetto, Allegro