Duo Albek · violino e viola · pianoforte
Le gemelle Ambra e Fiona Albek, nel corso della propria carriera concertistica internazionale, hanno partecipato a numerosi festival in diversi paesi d’Europa, negli Stati Uniti d’America, in Australia, in Sudamerica e in Cina. Si esibiscono sia in duo che in altre formazioni cameristiche nonché in veste di duo solista accompagnato dall’orchestra.
Diversi compositori hanno scritto espressamente per loro, tra cui William Perry e Alessandro Lucchetti. Hanno all’attivo diverse incisioni discografiche: South of the Alps, Sound in Search of a Past, Roaring Dramas (con VdeGallo) e il concerto Gemini per violino, pianoforte e orchestra (con la Naxos).
La loro formazione si è svolta al Conservatorio della Svizzera italiana di Lugano ed è proseguita con il perfezionamento alla Scuola Universitaria di Zurigo (Zürcher Hochschule der Künste). Entrambe hanno ottenuto il Master in Musica da Camera presso l’Accademia Pianistica Internazionale di Imola (Italia) con Pier Narciso Masi.
I loro mentori sono stati Alberto Lysy, Peter Rybar, Rudolf Koelman, Keiko Wataya (violino), Wendy Champney (viola), Nora Doallo, Friedemann Rieger (pianoforte) ed altri ancora.
Il caso e le coincidenze hanno intrecciato spesso le loro trame nella storia della musica e hanno decretato, con perfidia e senza giustizia, il successo o la rovina di un autore, di un genere o di un’opera. L’esempio dell’Arpeggione di Franz Schubert è eloquente: scritta nel 1824 da un compositore che in vita non godette della stima del pubblico viennese, ad eccezione di quei pochi amici che lo sostenevano nelle serate di musica da camera, questa meravigliosa sonata richiedeva uno strumento – l’arpeggione, appunto, un ibrido fra un violoncello e una chitarra – che fu inventato l’anno precedente e che dopo neppure un decennio cadde nell’oblio. César Franck ebbe maggior fortuna nella Francia del secondo ’800, benché le sue simpatie wagneriane furono guardate con sospetto dai connazionali: della sua vasta produzione, oggi vengono eseguite quasi esclusivamente la Sinfonia in re minore e la Sonata in la maggiore per violino e pianoforte, dove un tema riaffiora elaborato in tutti e quattro i movimenti, dando una marcata unitarietà al lavoro. La sorte fu beffarda anche con Giacomo Puccini. Se Manon Lescaut, La Bohème e Tosca ottennero un’accoglienza trionfale fin dal loro esordio, altre, come Madama Butterfly, dovettero superare il fiasco iniziale prima di divenire popolari, altre fecero il percorso inverso:
La Rondine, commedia lirica salutata calorosamente alla prima di Montecarlo il 27 marzo 1917, è al presente fra i drammi meno eseguiti del musicista toscano.
Programma
Franz Schubert 1797–1828
Arpeggione
Sonate, D. 821 (1824)
Arrangiamento per viola e pianoforte
Allegro moderato
Adagio in E dur
Allegretto
César Auguste Franck 1822–1890
Sonata – La maggiore per violino e pianoforte (1886)
Allegretto moderato – Allegro – Recitativo-Fantasia.
Moderato – Molto lento – Allegretto poco mosso
Giacomo Puccini 1858–1924
Fantasie su temi dell’opera La Rondine (2013)
Arrangiamento per violino e pianoforte da Alessandro Lucchetti 1958*