Intervista a Dosto
D: Cos’è l’umorismo in musica?
R: Nel nostro caso l’umorismo in musica è una ricerca che continua ininterrotta da 19 anni. Iniziata per portare i vari tipi di musica a contatto, potenzialmente, con tutte le persone. I generi vanno quindi dalla classica alla leggera passando per il jazz, e vengono integrati da un approccio teatrale che, senza l’utilizzo della parola, enfatizza le manie, i tic e le gelosie tipiche dei musicisti.
D: Perché la musica classica molto spesso elimina dai propri contesti il sorriso e sembra sempre seria e burbera?
R: È la domanda da un milione di dollari! È la musica classica di oggi che forse è diventata troppo seria: Verdi, Rossini e Puccini hanno toccato delle vette compositive spesso abbandonandosi al puro divertimento, incarnando pienamente quella convergenza terminologica e di significato che c’è in molte altre lingue (inglese, francese e tedesco), dove il «suonare» è uguale al «giocare».
D: Quali sono gli autori che voi utilizzate per i vostri spettacoli?
R: In Rapsodia sono 79 i brani musicali utilizzati, spesso mischiandoli o sovrapponendoli tra di loro. Si va da Mozart a Bizet passando per Rossini e il grande repertorio del jazz.
D: Siete voi stessi a creare gli arrangiamenti?
R: Sì, in quanto avanzi di conservatorio abbiamo tra le nostre facoltà quella di giocare con e attorno alla musica. Io porto l’esperienza maturata nello studio della composizione mentre Yevski è il punto di riferimento per il repertorio proveniente dall’ambito jazzistico.
D: Nella storia della musica quali sono i compositori che, a suo avviso, sono stati più simpatici?
R: Rossini, per il teatro dell’assurdo. Prokofiev per la sua profonda ironia troppo poco riconosciuta. Verdi per lo spirito mostrato nel Falstaff. Puccini per la goliardia che emerge da musica e libretto di Gianni Schicchi.
D: Lei ha citato la vostra attitudine alla recitazione, al mimo. Per l’efficacia di un concerto – anche dei più seri – quant’è importante l’aspetto teatrale?
R: Moltissimo. Basti pensare alla teatralità dei direttori, che può cambiare completamente il corso di un’interpretazione e la sua efficacia, anche dirigendo un repertorio dei più «seri».
Dosto · pianoforte
Nato a Roma, mostra precocemente creatività e fantasia. Ad esempio, investe la paghetta settimanale in una curiosa attività: si munisce di buste vuote applicandoci numerosi francobolli di piccolo taglio, per raggiungere deliberatamente appena poco meno della somma prescritta, quindi le spedisce ad indirizzi che trova a caso sull’elenco telefonico, costringendo gli sconosciuti destinatari a pagare la minima ma scomoda cifra necessaria a ricevere il nulla speditogli.
Lo studio del pianoforte lo ha poi stimolato ad una visione musicale del mondo, ad esempio le targhe delle macchine di Milano (MI) gli sembravano incomplete, quindi ha loro aggiunto una b, ottenendo così Mib, ovvero Mi bemolle. A tempo perso, oltre al pianoforte, si è diplomato anche in composizione.
Yevski · contrabbasso
Nasce a Roma. Da bambino divora fumetti di Mickey Mouse. Per il cibo è invece inappetente, lo sottopongono quindi a cure molto efficaci che finiscono con lo scatenargli un appetito non ancora placato. La passione per la musica va di pari passo con quella della buona cucina. Ama in particolare le percussioni, difatti tortura la famiglia percuotendo gli oggetti più svariati: piatti, bicchieri, pentole, libri, serrande, tavoli, scatole… Si iscrive al Conservatorio di Roma, diplomandosi però in contrabbasso. Visto il suo amore per anagrammi, nonsense e strani giochi, decide di formare un duo comico con Dosto. Grazie a questa attività può sfogare l’antico amore per la ritmica, percuotendo il contrabbasso.
Donna Olimpia · mezzosoprano (il soprano costa troppo)
Nata a Roma, comincia fin da bambina a mostrare la sua passione per il fischio; difatti supera brillantemente l’esame di ammissione al Conservatorio grazie alla sua abilità nel fischiare le melodie che le venivano richieste. Parallelamente alla tecnica del fischio si interessa anche al canto e diventa scenografa.
Svolge intensa attività concertistica come mezzosoprano, ma due eventi fondamentali segnano la sua maturazione artistica: il primo è quello della scomparsa cagnetta Mimì.
Il secondo è quello con Dosto & Yevski, grazie ai quali può dare liberamente sfogo alla sua potente forza comica.